mercoledì 1 maggio 2013

La politica, vera panacea di tutti i mali.

No ai politici, non alla politica, no ai partiti. Queste espressioni hanno recentemente affollato le nostre giornate, e in particolar modo negli ultimi mesi hanno preso la forma di un ritornello constante udibile da tutti in qualsiasi luogo e momento della giornata. La fondatezza di questi slogan mi lascia però perplessa. Perchè rimbombano tanto questi slogan? Io non ne arrivo a vedere la fondatezza, io direi no ai corrotti, no alla corruzione e no al malgoverno che mi sembra cosa ben diversa. I partiti sono una garanzia democratica, e la politica è un'arte. I politici possono scegliere: essere dei grandi uomini, indirizzare il destino di un popolo veicolando ideali e valori, ma anche arricchirsi a discapito di tutto e tutti. Ma se la maggiorparte dei medici è corrotta e fa male il suo lavoro noi andremmo mai in giro dicendo no agli ospedali? La politica è incontro di idee, è dialogo, è nascita di pensiero. Bertolt Brecht lo aveva capito molto bene e molto prima di me.
 
L'analfabeta politico

Il peggiore analfabeta
è l’analfabeta politico.
Egli non sente, non parla,
nè s’importa degli avvenimenti politici.

Egli non sa che il costo della vita,
il prezzo dei fagioli, del pesce, della farina,
dell’affitto, delle scarpe e delle medicine
dipendono dalle decisioni politiche.

L’analfabeta politico è così somaro
che si vanta e si gonfia il petto
dicendo che odia la politica.

Non sa l’imbecille che dalla sua
ignoranza politica nasce la prostituta,
il bambino abbandonato,
l’assaltante, il peggiore di tutti i banditi,
che è il politico imbroglione,
il mafioso corrotto,
il lacchè delle imprese nazionali e multinazionali.

-Bertolt Brecht-